domenica 30 maggio 2010

Ospiti di gente diversa

A un certo punto un'ostrica avrebbe dovuto trasformarsi in Hannibal, rinchiudere le valve e inghiottire uno dei 300. Uno qualsiasi. In un castello gremito in ogni ordine di posti, ventilazione inapprezzabile, terreno in ottime condizioni, è mancato solo il gol dell'arbitro. Donne intaccate di doppi decimetri hanno iniziato a scalare il castello di Susans un attimo prima dell'arrivo in auto senza tacchi dell'assessore Cirians. Andavano tutti, anche gli uomini in suola di cuoio, a celebrare un funerale e un battesimo. Tutto nella stessa giornata, c'è la crisi, contenere le spese, osti che ostriche.
Prima del battesimo, il funerale di "Ospiti di gente unica", sei anni di vita. Solo gli Spartani intervenivano un po' prima. Quello slogan ha avuto il momento più alto, sarà stato il 2005, quando il noto produttore di vini Z., in conferenza stampa, citò: "Vedrete che le cose andranno bene perché i nostri ospiti si accorgeranno di essere davvero "Ospiti di gente diversa"". L'assessore B., a un passo, svenne.
Il battesimo è preceduto da 45 minuti di aperitivo. Il cronista se ne fa tre. Sotto media, si rifarà nel secondo tempo. Rullo di tamburi, Cirians preambola, il direttore D.G. presenta, il presidente T. scopre l'uovo di Colombo. A un certo punto, sullo schermone, ci sono più "live" che bollicine in tutto il castello. Settima fila, posto 12, uno rutta e gli esce un "live". E' un brand? Un claim? Un fuck? No, è un concept, chiariscono quelli di Fabrica, i vincitori. Friuli Venezia Giulia sta in mezzo a due parentesi quadre spezzate che il mio collega preferito chiama per tutta la sera parentesi graffe. Un paio di Fabrica svengono.
Fatto click al pezzo attraverso la mano di una valente addetta stampa, il cronista si immerge nella festa. Si fermerà al quindicesimo bicchiere per manifesta superiorità. Sulle ostriche, invece no. Lì ci sono Bolt irraggiungibili, corsie a otto, tutti otto sul filo di lana, saltano addosso ai bivalvi e li risucchiano live. Non le uniche delizie in un calderone di tonno rosso, faraone egiziane, sformatini. Mentre il gossip è oltre, oltre prima, oltre sempre. Non questo sta con quella. Ma Questo sta con quella. E quella è sorella di quella che ha le labbra così per una paresi al momento del timbro. Senza svenire.
Il cronista sta bene. Con i soliti noti, amici-amiche, sempre divertenti. Di più. C'è pure Biancaneve: non perderà la scarpetta. Ti piace 'sto marchio? I colori? La parentesi graffa? Minuti di recupero, le ostriche sembrano finite. Cupi in volto i 300 si sfogano: "Che festa di merda, 'sti micragnosi". 15mila euro e neanche 15mila ostriche. Ma al castello di Susans qualcosa può sempre accadere. Lì l'assessore B. ha presentato il guru del turismo E., lì le ostriche possono riprodursi. Un miracolo live.
Non so se i dolci sono arrivati, penso di sì. Di sicuro la Ribolla gialla di C. non è mai finita, non ha avuto bisogno di riprodursi, era cascata tutta la sera. C'erano colleghi non al lavoro saliti solo per esserci. Hanno trovato le ostriche. E, in una notte di funerali e battesimi, le hanno viste rinascere.

Se ne parla anche qui. Un po' curve e un po' bold. E naturalmente anche qui, finalmente.

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