domenica 9 maggio 2010

A&F

Milano, corso Matteotti 12, Abercrombie & Fitch, quarto negozio Flasghisp (negozio ammiraglio, con il 100% delle collezioni di entrambi i marchi Abercrombie e Abercrombie Kids) al mondo dopo New York, Los Angeles e Londra. Ci sono entrato perché la coda (20 metri, che si arrangino, tanto la felpa ce l'ho già me l'ha regalata Fashion direttamente da NY) si è liquefatta nello spazio di una pasta pomodoro e basilico (12 euro, e gli altri 100 grammi dov'erano?). Ma, quando ci sono entrato, era un'altra dimensione. Musica pum-pum, commessi-fighi (abbastanza dai, il migliore era il portinaio sotto), e una riga di felpone una sopra l'altra, colore dopo colore, zip dopo zip. Non un negozio, un casino ordinato. Ho tastato una polo (bruttine, scontate) e un commesso-non figo l'ha stirata con la mano come nemmeno una mamma. Poi ho chiesto info (devi farlo in fretta, è come alla fila per il pane, una qualsiasi massaia ti può fottere), sempre con la musica pum-pum (dopo 5 minuti che palle-palle) e la gente che prova, mette e smette, compra e compra. Compra anche se la cosa più bella è lo scorrere del nome: A-ber-crombi-and-fich. Compra perché, se una pasta pomodoro e basilico lì a un passo costa 12 euro, siamo a prezzi di saldo. Compra anche se non si capisce perché c'è il felpone e non la felpina: d'accordo che quest'anno è inverno-prolunga ma puoi mettere quel felpone lì nei prossimi cinque mesi? Ci sono uscito, se non contento, convinto del ritmo. La notizia c'è: questi fanno così tanti soldi che quelli di là si dovranno minimo minimo comprare la Barilla.

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