giovedì 24 giugno 2010

Buffon

Nel 1974, nemmeno in doppia cifra, ero in un bar, Lignano, coca-cola, tivvù in bianconero, spazzolati via dai polacchi. Stavolta erano gli slovacchi, sky pieno di colori, birre, Barberino, a caccia di un bar, in doppia cifra da un po', 2010.
Non avevo mai visto una partita del genere. Né allora, né oggi. Solo che nel frattempo ne ho viste di partite, un'enciclopedia. La peggior Italia dal 1974, ma non solo nel calcio, anche nelle freccette. A un certo punto Quagliarella ha fatto un gol così bello che un capolavoro simile lo rivedi mille volte per tre sere in mezzo ai peana del passaggio del turno. Invece no, quando Quagliarella ha spolverato il sette, gli altri erano già sotto la doccia, il nostro centrale sotto badante.
La formazione che avrebbe dovuto giocare LA PARTITA era la peggiore delle tre. Ridolini con solo un po' di cuore quando gli slovacchi, perché erano gli slovacchi, hanno iniziato a farsela un po' sotto. Al raddoppio, quando un rigidissimo centravanti dell'Est ha mangiato un metro nello spazio di un metro e un centimetro al nostro secondo centrale, quello senza badante, ci hanno mandati a casa. Prima avevamo forse pareggiato, gol non gol, poi abbiamo segnato un altro pareggio in fuorigioco da moviola, ma sarebbe stato anche peggio andare avanti. Abbiamo giocato (non bene, giocato) quando è entrato lo zoppo con del talento residuo, ma se sei scarso e in più ti imbottisci di ex giocatori - oggi tre, non solo il centrale, anche ringhio (ringhio?), e il terzino destro poi diventato sinistro prima di addormentarsi - vai a casa che è meglio.
A ogni vigilia era un fiorire di 2-0 3-0 4-0, era il girone più facile di ogni tempo. Sembrava che le avversarie le avesse pescate Moggi. A ogni fischio finale, per tre volte, l'impressione era che fossimo noi i pescati. Ridolini. Nel delirio della speranza, a un certo punto, abbiamo pensato che Marchetti fosse preferibile al bollito Buffon, che Pepe facesse Schiaffino di cognome, che Montolivo si bevesse Zidane. Invece era una comica. Non ho mai visto un gol come il terzo: non seguo le partite pulcini. Eravamo terrorizzati, ha detto il capocomico. Dagli slovacchi. O forse da un portiere che sembrava il bambino al luna park nella casa dei mostri, da una difesa schierata come l'asta del calcio balilla, da un centrocampo di fantasmi, da un attacco di grevi. Anche il capocannoniere, a un certo punto, ha fatto il brocco. Del resto, se l'attacco della nazionale è quello dell'Udinese, ti cominci a fare delle domande.
Non ho mai visto niente del genere. Ridolini a Barberino del Mugello. Maremma maiala.

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