martedì 27 luglio 2010

Passeggiangio

Il Giangio è senza tempo, noto. Non ci si accorge che passa, scorre, si esaurisce. Una sospensione, un congelamento direbbero i titolisti del non capito. Ci sono Gian e Gio, complementari anche in assenza. Lei per lui, lui per tutti, passepartout per i sorrisi, sempre con la maglia esterna, oggi anche la A&F grigia. Vintage. Benessere per il benessere, braghette ovunque, cellulari aperti. Entrano vamp, finte vamp, ipotesi di vamp. Femme fatale dice Wiki. La sera parcheggiano tamarri articolati, ma lo fanno con leggerezza, sospesi anche loro. Del resto al Giangio piaci con la faccia così scura, così strana, così scura.

2 commenti:

  1. con la roggia che scorre a un passo dalla sospensione. essa stessa sospesa. cionondimeno, diremmo.

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  2. e un aperol che schizza sui vestiti (cit).

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