mercoledì 14 luglio 2010

Anse

Alla fine, il Presidente è l'unico Gigante. Lo spostano di qua e di là, sotto il sole feroce e il vento artificiale, caldo-freddo in un amen, ad ascoltare discorsi uguali che impongono risposte diverse. ISTITUZIONALE, spiegano. A che serve? Serve intanto al domandone della mia amica Federica: "Perché un assessore comunale, già consigliere regionale, rispetta di più il presidente dello Stato che i suoi stessi concittadini??? Perchè gli udinesi hanno dovuto aspettare l'arrivo di N. per vedere, almeno per una volta, l'assessore F. con la camicia dentro i pantaloni???".
Serve a boh, per il resto. Ovvietà per titoli ovvi. Contorno a parte. Diverte che N. mangi gli strucchi con F. (il presidente, non l'assessore), merita stima che N. non si annoi e pure che non confonda H. con F. (quello degli strucchi). Regala emozioni mundial il presidente del consiglio Q. che ripete il discorso come davanti alla porta dell'orale di maturità. Tenero. N. prende Q. così in simpatia che gli dice: "Hai la stessa età di quando mi laureavo". N. si laureava a 22 anni, Q. ne ha 43. Susi direbbe: "Dammi l'indirizzo del chirurgo plastico".
Chicchette per farsela passare. Mentre croniste d'esperienza vagano agitate prima di mezzogiorno perché non hanno in mano il discorso di F. (sempre quello degli strucchi). Il discorso di F.?! E mentre, attorno a un tavolo che sembra seduta spiritica - via Gradoli, piattino, P. -, altri cronisti d'esperienza si danno il cinque per aver sbobinato N. correttamente. Ore dopo i cronisti locali impastano agenzie con poca voglia. E l'assessore F., rientrato a casa, si toglie la cravatta. Domandone bis: "Chi gli ha fatto il nodo?".

Nessun commento:

Posta un commento