
"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
giovedì 4 marzo 2010
Quarantacinque

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non posso esimermi. perché quella cassettina lì, proprio quella lì, sì, data 1977. un anno a me particolarmente caro per enigmatici motivi. insomma, quella cassettina lì ce l'avevano i miei. la sentivamo in macchina (temo si trattasse di una peugeot 305 color crema avariata) durante i nostri viaggi. ricordo il momento nitidamente; ho ricostruito i dettagli e affinato nomi e titoli con gli anni. ma ricordo il momento nitidamente. disperato erotico stomp. a un certo punto dice "quella alta, grande fica", no?. be', a me, tre/quattrenne con i boccoli e le guanciotte rosse, non aveva colpito particolarmente. ma mia madre pensò bene di girarsi e, con un sorriso imbarazzato, giustificarsi (?) in modo altrettanto imbararazzante con un «dalla. ehm... cioè... è dalla, lui è così». che famiglia. ora capisci?
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