giovedì 4 marzo 2010

Quarantacinque

A un certo punto, avevo 14 anni, ho comprato quella cassetta. Nastro che scorre, fruscio, nastro che si incastra nella levetta della 500 rossa della mamma. C'era una levetta che sollevavi tipo cloche, non decollavi ma partiva. Eccome. Gnew-gnew-gnew. Riavvito il nastro rewind e ascolto quel disco milioni di volte. Non è come il pescatore che riassume "una trota grande così". No, proprio milioni. Quello era il primo. Lucio Dalla. Poi Com'è profondo il mare (all'indietro). Poi Dalla. Poi il Q-disc. Poi 1983. Poi Viaggi organizzati. Eccetera. Altre volte, sempre, quel giorno a quell'ora in negozio. C'è? Incartato, portato a casa, ascoltato. Cassette, vinili, cd, dvd. Milano a portata di mano ti fa una domanda in tedesco e ti risponde in siciliano poi Milan e Benfica Milano che fatica.

1 commento:

  1. non posso esimermi. perché quella cassettina lì, proprio quella lì, sì, data 1977. un anno a me particolarmente caro per enigmatici motivi. insomma, quella cassettina lì ce l'avevano i miei. la sentivamo in macchina (temo si trattasse di una peugeot 305 color crema avariata) durante i nostri viaggi. ricordo il momento nitidamente; ho ricostruito i dettagli e affinato nomi e titoli con gli anni. ma ricordo il momento nitidamente. disperato erotico stomp. a un certo punto dice "quella alta, grande fica", no?. be', a me, tre/quattrenne con i boccoli e le guanciotte rosse, non aveva colpito particolarmente. ma mia madre pensò bene di girarsi e, con un sorriso imbarazzato, giustificarsi (?) in modo altrettanto imbararazzante con un «dalla. ehm... cioè... è dalla, lui è così». che famiglia. ora capisci?

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