sabato 20 marzo 2010

Nome-cognome

Ieri ho intervistato un uomo affascinante dal nome-cognome più spettacolare di ogni tempo. Un sensazionale mix tra i gemelli Wilhelmus van de Kerkhof (conosciuto come Willy) e René van de Kerkhof e l'ispettore Derrick, quello che scopriva i colpevoli prendendoli per la collottola e urlandogli "Confessa!". Se era quello sbagliato, faceva una telefonata al tenente Colombo.
Insomma, ieri ho intervistato Derrick de Kherckove, sociologo belga naturalizzato canadese. Mai sentito prima: puoi pensare che esista uno con un nome-cognome così? L'ho chiamato all'ora di pranzo. "Scusi, x-y del giornale zeta, la chiamo per un'intervista". "Sìììììììì, lei muolto gggentttile, ma io salgo su un aereiuoooo". "Quando la posso chiamare?". "Tra treeei uooore". Pomeriggio, chiama. Chiama lui, i gemelli della Grande Olanda+l'ispettore Derrick. "Sono al Cairo, sono pruooonto". Abbiamo parlato di Berlusconi e di Web 2.0. (doppietta dei gemelli, un gol per tempo), di schizofrenia e Prodi, di quasi-regime informativo e elezioni regionali. Non so se ha capito tutto, io di sicuro no: colpa della rete telefonica e delle vuuuocaaaali. Mestiere: raccolto, sintetizzato, fatto capire. Una delle interviste più strambe di sempre. Un delirio di parole piene di senso. Un link ripetuto senza mai clikkare il back.

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