"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
sabato 17 aprile 2010
Zone alte
La Maddalena va alla grandissima. Taglietto da 1 euro e patatine calde, sorriso di Valentina al banco, movimento rapido, nessun lato debole, ambidestra. La prima fila, tipo quelli cui lanci l'acqua ai concerti e invece infilano calici tra le dita. La seconda fila più timida ma non impaziente. La terza scivola via affilandosi acciuga. Ai tavoli, di solito in quattro, non è poker ma calcio parlato. Un po' più alto del bar sport quando gli spiego del flipper. E' adesso, nel momento, in testa alla classifica. Susi a parte. Lei fa un altro campionato. Bene il Glass, zona Uefa causa sorrisi contenuti. Sfida con i suoi vetri il Cappello. Ce l'ha davanti, lo rispetta senza temerlo. Lì meglio il rosso, più adeguato ai triangolini. Ci sono anche delle rinascite, tipo baretto di fronte Casa Cavazzini, lavori in corso fronte-retro ma non manca molto. Al baretto. E c'è Tiziana che lascia Chiasiellis e sbarca zona Università, bar sfigato sin qui-progetto ambizioso. In attesa di capire.
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ciao
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