"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
sabato 10 aprile 2010
Bis Pus underground
Ho rivisto al piano di sopra, nel senso letterale che ho dovuto alzare il collo, l'autore di Pus underground. Lui mi ha visto cambiato (perché?), io l'ho visto ancora come l'autore di Pus underground (17 gennaio, in realtà era il 16). Mi ha chiamato, dall'alto del suo piano, in pieno centro, "gabbianone". E ho capito chi me l'avesse chiesto, giorni fa. Solito ma insolito pranzo con insalatona in insolito bar gestito di nuovo. A un certo punto è arrivata anche l'insolita ragazza dell'insolito scrittore normale. Scenetta deliziosa, come altro. Molto. Altro. Rinnovo l'invito a leggere. Pus underground.
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ciao Gabbianone, grazie per essere ed essere presente. E' stato un piacere rivederti. Ci vediamo presto a casa nostra, così non dovrai alzare il collo per rivedermi. Sei cambiato? Arricchito, direi...
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