"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
giovedì 29 aprile 2010
Terruar
Stavolta ero con l'inviato. Non un cazzullo qualsiasi. Allora ho cazzulleggiato e l'ho fatto raccontare. Mirabile. Mi ha evitato di perdere la testa per i particolari. "De importans ov de abbinaments" la stavo quasi dimenticando. Avendo più anni di lui posso citare in aggiunta solo lo schema dei produttori, il classico Sistema sembrava a una prima impressione, prima di capire (dalla tribuna stampa) che invece era un'evoluzione, dovuta a un fuoriclasse. Lì in mezzo, a un certo punto, ha preso palla Hidegkuti. E non l'ha mollata più. Ci fosse stato Giuan Brera fu Carlo l'avrebbe spiegato al rosso (un Terrano, INDISCUTIBILMENTE). Che altro? Ospiti di gente unica. Da domani non più.
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acido tannico salato sapido. tuzco, che soirée... INDISCUTIBILMENTE. :)
RispondiEliminacarattere
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