
Ci mancherà. Alla Giuve senz'altro. Da Lippi in giù facce da perdenti, smorfie, danone, tic, tac. Motivatore? Massimo. Tattico? Tattico. Comunicatore? Spettacolare, ma troppo facile, c'è di fronte il nulla. Gli altri sono da "abbiamo di fronte dieci finali", lui dice vado via prima di tutto: può essere "zero tituli" e piazza il "triplete". Cappello. Con due "p".
Esiste un modo migliore per uscire di scena? Se vinci hai SEMPRE ragione. Se crei emozioni, attese, e le ripaghi e le riempi, hai SEMPRE ragione. Se la tira perfino troppo poco. Ha vinto tutto nel breve. Ha dato epoca a una squadra-società di leggendari sfigati. Ha messo le manette, ha esultato pazzo per un gol in fuorigioco via Michelin, è stato SEMPRE il controllore del gioco. E' stato feroce e divertente, forzato e vincente. Non un mito, non stava nella Giuve. Ha avuto un gigantesco culo, il culo di chi se lo merita. Epperò, in un flipper, contano i momenti. E quando corre così, capisci che corre per sé, per il suo essere "speciale", per l'attimo. E i negrazzurri non contano-un-tubo. Anche se non sono più sfigati. Non troppo, almeno.
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