"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
martedì 27 luglio 2010
Passeggiangio (1)
Al Passeggio ci arrivi proprio di passo. Costeggi la senna udinese, attento alle radici, con le cuffiette aderenti ti ci puoi ribaltare dentro. Tira vento, è in fondo solo un posto di passaggio per arrivare lì dove devi arrivare. Ti arrotolano un prosciutto, stavolta senza musica-casse, quindi te la devi inventare, non necessariamente ispirato, e ti viene in testa questa.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento