"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
domenica 11 luglio 2010
Mon amour
Stravolto sconvolto ho trovato un regalo. Inedito. Sfuggito alla vena ricercatrice al tic&tac sulla tastiera sbucato from nowhere come quando-così bene lo faceva il Doc. Sono stupito oltre limite pizzicotto dai sei sveglio dov'eri cosa facevi perché non l'avevi sei pazzo sei giovane+1 non sei? Non è vero e invece sì e perfino col suono degli Stadio, forse avrebbe dovuto entrare nel 1983, e come dice rrrana, tu mi piaci tu. Spalla sinistra destra in disequilibrio sulla sedia e ripetere il play. Non ci credo ma c'è. E suona assolutamente nuovo.
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