"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
ma infatti... vergogna!
RispondiEliminama infatti... vergogna! :)
RispondiElimina(io invece meglio: doppio commento, modello "trova le differenze". ma braaaavaaa)
RispondiElimina