"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
domenica 17 gennaio 2010
Pus underground
Stramba mezz'ora in una non vista biblioteca con gente viva, la solita prevenuta, il solito artista, l'insolito scrittore normale, l'insolita ragazza dello scrittore normale. In più, sorpresona, il credente in alieni, convinto, scolpito, sentenziante. Molto, molto curioso. Stramberia piena di cose. Non necessariamente scovate per tre precedenti calici di pinot nero francese.
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