"Scassinarmi da me per entrarmi di giorno in sogno e vedere com'è che mi muovo che cuocio un uovo e svogliare cari orari miei non toccare lei Corro solo e oserei defluire a segreti greti e irretirmi curioso nel buon uso del sosia iosa e goloso di dolcezza mia derubarmi La lacrima sta come arancia nell'aranceto delle guance sfila si snoda da indossatrice dentro l'abito da sera della mia cera Con marina ironia paturnie notturne e ormeggi sogno un mio volteggio umano da gabbianone"
domenica 30 agosto 2009
Fuori le carte
"Per ora sappi che hai pestato una cacca ciclopica. Auguri". (Dino Boffo, direttore dell'Avvenire, a Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale).
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